Si vede da lontano come una tempesta....
Presentazione alla Facoltà di Comunicazione Istituzionale,
Pontificia
Università della Santa Croce, Roma
La sindrome di
Burnout (essere bruciati) è uno stato di stress cronico legato al lavoro. Si
riscontra in particolare nelle professioni al servizio degli altri, come nel
settore sanitario (infermiere, medici, psicologi), educatori, poliziotti, e
anche nei sacerdoti. Non esiste consenso nel considerarla una malattia diversa
alla depressione e alcune delle manifestazioni sono simili. Più che l’eccesso
di lavoro, la causa sembra di essere un non trovare senso a quanto si fa, e non
farlo con gioia e senso di missione e servizio. Anche la mancanza di un lavoro
o fare attività che appaiono inutili portano ad uno stato simile. La
motivazione quindi è fondamentale per prevenire. La fede e una prospettiva
soprannaturale sono di aiuto. I tre elementi più specifici, che si presentano come
tappe successive, sarebbero:
1.
Esaurimento
emotivo: le persone pensano di non poter più darsi agli altri, e che fanno già
troppo; appare l’indifferenza verso gli appelli di coloro che soffrono.
2.
Depersonalizzazione
o cinismo: si esperimenta una reazione negativa verso chi chiede aiuto e verso
il lavoro, e una sfiducia continua verso gli altri e le loro motivazioni.
3.
Scarsa
realizzazione personale nel lavoro o inefficacia: c’è una valutazione negativa
della propria realizzazione accompagnata di apatia e senso di inadeguatezza per
svolgere i compiti richiesti.

Di fronte ai
primi sintomi di Burnout, è importante aiutare le persone a lavorare con orari
stabiliti e che sappiano riservare momenti per esercitare altre attività,
micro-pause dal lavoro, riposare facendo altre cose, imparare a comunicare le
proprie emozioni e condividerle, non provare sempre a risolvere tutti i
problemi degli altri, ecc. Se c’è perfezionismo bisogna agire su di esso:
adeguare quello che ci si aspetta dalle circostanze, sopportare il fatto di
lasciare cose non finite, chiedere aiuto, collaborazione, capacità di delegare,
sopportare (voler bene) i difetti degli altri, rispettare e prevedere tempi
d’esercizio o riposo, dedicare un tempo alla valutazione del lavoro e alle
mete. Alle persone che presentano una specie di dipendenza dal lavoro è
necessario far capire la necessità di darsi un orario prestabilito e di avere
tempi di contemplazione e per altre attività di rilassamento.
A livello istituzionale, è utile migliorare
il benessere dei lavoratori, curare la loro preparazione professionale perché
abbiano più sicurezza in quanto fanno, diminuire le cause di stress, aumentare
le comunicazioni. Fomentare il senso di missione.
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Utile e pratico per prevenire: lavorare con pace e impegno.
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