Presentazione
a Vienna (Birkbrunn) del libro Psicologia e vita cristiana. Cura della
salute mentale e spirituale, Edusc, Roma 2015.
A Vienna è
stato recuperato il senso di una dimensione dimenticata, ed è la culla di
grandi maestri della scienza psicologica. Le sue strade sono piene di ricordi e
segni, che sorprenderebbero sia Freud che Frankl, e tanti altri. Ne commenterò
alcuni. Siamo in un buon momento per far progredire ulteriormente la
comprensione degli esseri umani in relazione all'universo, che si presenta come
un libro aperto. Piante, animali, montagne, imponenti fiumi come il Danubio…,
il vasto oceano e le stelle luminose riempiono tante pagine. Ma la più grande
fonte di meraviglia, continuano ad essere le donne e gli uomini liberi, capaci
di amare e di donarsi: l’essere umano, non solo materia, ma anche spirito.
In un edificio
nobile di una via del centro di Vienna, troviamo la casa di Sigmund Freud e il
suo studio. All'esterno, un asta di metallo sostiene un grande cartello bianco
con lettere rosse che dicono semplicemente: Freud. Mi colpisce a prima vista una
donna di mezza età che abbraccia l’asta, volendo essere immortalata in una
foto, mentre esclama: my husband!
L'evento mi porta ai primi decenni del secolo scorso e fa rivivere in me la
folla di dame, signori e signore dell'alta società, che una volta riempiva lo studio
del fondatore della psicoanalisi. Quante cose avranno detto sul logorato divano
e come saranno state interpretate!
A pochi
passi sono sorpreso da una targa in bronzo che ricorda Berta Pappenhein e
riassume la sua storia: «In questa casa visse, tra il 1878 e il 1881, una donna
straordinaria. Nata a Vienna, da famiglia ebraica, è stata pioniere nel lavoro
sociale e nel movimento per i diritti delle donne. Sotto lo pseudonimo di Anna
O. è stata la paziente chiave di Josef Breuers e ha dato il nome alla
"terapia attraverso la parola". Ella è stata l’impulso decisivo per
la psicoanalisi».
La giovane
Bertha ha subito una malattia rara con molti sintomi. Poteva muovere soltanto
il suo braccio sinistro; non riusciva a parlare la sua lingua madre, anche se conservava
l'inglese. Si lamentava di disturbi visivi e strane allucinazioni. Per diverse
settimane non ha potuto prendere liquidi… Ma è stata trattata con successo da
Breuers. Il neurologo ha scoperto che la sua paziente migliorava quando
riusciva a ricordare le circostanze in cui avevano iniziato i suoi disagi. Per
facilitare il processo, ha usato il metodo di ipnosi che Charcort aveva sviluppato
a Parigi. La signorina Pappenheim riuscì a superare la malattia. Ha ricordato
che tutti i suoi problemi erano cominciati dopo essere entrata nella stanza di
una sua amica inglese e aver visto un cane bere dal suo bicchiere... Una volta
sana, chiamò il suo incredibile recupero: "guarigione attraverso la parola".
Tante cose
a Vienna, pulita, ordinata e grandiosa, ci ricordano che siamo nella culla
della psicoterapia, che oggi conta più di 400 scuole. Molti dettagli
pittoreschi suscitano curiosità. Proprio dietro un angolo, per esempio, si
scopre un semaforo di traffico pedonale, nel quale le classiche figure
illuminate di verde o rosso sono state sostituite da coppie dello stesso sesso.
In attesa della luce verde, mi chiedo cosa direbbe Freud se tornasse alla vita.
Lo immagino sorpreso di vedere che oggi non si può parlare di certi argomenti e
il sesso in sé è diventato davvero un tabù, ed è stato sostituito con il vago
termine di gender o
"genere", che somiglia ad un tessuto o capo di abbigliamento che può
essere utilizzato e scambiato a piacere. Con più attenzione però, sentirebbe
battere in fondo alcune delle sue vecchie teorie: l'idea di uomo spinto dagli
istinti e una cieca e irresistibile volontà
di piacere che lo lega mani e piedi.
Continuo il
mio percorso fino a la casa di Viktor Frankl, dove sua moglie vive ancora. Mi
ritrovo a parlare del senso della vita e immagino di ascoltare Frankl che dice:
ogni uomo o donna, con la sua unica e irripetibile identità, ha la capacità
essenziale di cercare il senso della propria esistenza. Noi non siamo affatto
determinati dagli impulsi, dalla volontà di piacere o di potere... ci muove la
volontà di significato. Tutti e in tutte le circostanze del destino, possiamo
almeno cambiare di atteggiamento, lasciarci attirare dal senso e dai valori, dal
Logos.
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Casa di Freud, Bertha Pappenheim, Semaforo pedonale, Casa di Frankl |
Il pensiero
cristiano sa molto di questo Logos, che diventa una persona: Cristo, la Verità,
la Ragione (Logos) della nostra speranza (cfr. 1 Pt 3, 15). Solo Lui illumina
il mistero dell'uomo con la sua carica di dolore (cfr. Gaudium et spes, n. 22). Nel libro Psicologia e vita cristiana cerco di spiegare le correnti di
psicologia, i più importanti concetti psicologici e della vita cristiana, la
personalità, le relazioni interpersonali, la sessualità umana, le malattie
mentali e le dipendenze. I numerosi riferimenti pratici aiutano a capire,
affrontare e prevenire i sintomi psicologici, e vivere più felicemente
guardando il modello: Cristo. Sulle orme di grandi psicologi, nel testo si
offrono suggerimenti per la ricerca o il mantenimento di equilibrio personale.
L'inconscio
non è in questo lavoro un magazzino chiuso, dove soltanto entrano gli esperti, come
suggerito finora dalla psicoanalisi. È importante ridare il protagonismo alla
libertà umana e alla responsabilità, e, nei credenti, alla grazia di Dio. La
vita cristiana è un compito che unisce i concetti psicologici e le virtù, e si
può vedere come una piramide. Nella base di una vita serena e piena si trova
l'identità personale e familiare: sapere che siamo uomini o donne, ammirevoli
nella loro mascolinità o femminilità, pieni di aspirazioni, ma limitati e
finiti; e avvertire in modo più chiaro con la fede, che siamo creature. Su
questa realtà poggia una autonomia non assoluta, che consente di orientarsi e
scegliere i mezzi per costruire un progetto, e che solo è possibile se c'è la speranza:
cioè, se crediamo in una missione ricevuta e speriamo di raggiungere
l'obiettivo. Al culmine del processo si trovano l’autostima e la carità: solo
chi sa quanto sia importante riesce a svilupparsi con pienezza. La più grande
fonte di autostima del cristiano è sapersi voluto da Dio, trasformati in figli
suoi! Questa convinzione, sostenuta dalla fede-identità e speranza-autonomia,
ci permette di uscire da noi stessi verso gli altri, voler bene e comprendere tutti,
con un grande amore per la Verità.
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Piramide della maturità cristiana |
Nella catena montuosa del Rax, nelle Alpi, dopo una lunga salita arriviamo ad un vasto altopiano e al rifugio di montagna Seehütte (rifugio del lago). Poco rimane del lago di una volta, ma più ricordi mostrano il frequente passaggio di Viktor Frankl per quel luogo. Il proprietario dell'ostello ci racconta che lui conosceva bene Frankl, che andava da quelle parti e aiutava a mettere a posto quanto servisse. Sullo sfondo si può ammirare la spettacolare parete di roccia del Prein, così spesso scalata dallo psichiatra di Vienna. Questa è la sua testimonianza che si mostra con orgoglio nella capanna: «non posso contare le molte ore felici che ho vissuto facendo arrampicata nella parete del Prein e, prima e dopo la salita, riposandomi con gioia nel Rifugio del Lago».
La vita
cristiana è come un’ascensione allegra. Vale la pena cercare il significato
unico e irripetibile della nostra esistenza, tornare ad
ammirare la natura e gli esseri umani. Darci di più agli altri, senza trattarli
come oggetti. Per questo cammino, arduo e felice, è più facile scoprire chi ci
affida la missione, un senso più alto, Dio.
2 Commenti
Bello... Identity, Autonomy, Self steem
RispondiEliminaMolto buono!!
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